Soggetti interessati al calcolo della pensione di vecchiaia con sistema contributivo:
I coefficienti di trasformazione variano in base all'età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale, a partire dall'età di 57 anni fino ai 71 anni. Maggiore è l'età del lavoratore, più elevati risulteranno anche i coefficienti di trasformazione.
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (assegno di invalidità, pensione ai superstiti) deve essere applicato il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.
Età anni 57 4,246%
Età anni 58 4,354%
Età anni 59 4,447%
Età anni 60 4,589%
Età anni 61 4,719%
Età anni 62 4,856%
Età anni 63 5,002%
Età anni 64 5,159%
Età anni 65 5,326%
Età anni 66 5,506%
Età anni 67 5,700%
Età anni 68 5,910%
Età anni 69 6,135%
Età anni 70 6,378%
1) La pensione di vecchiaia contributiva riguarda lavoratori che quando raggiungono l’età pensionabile (anno 220 = 66 anni e 11 mesi per lavoratori dipendenti del privato) non hanno perfezionato i requisiti contributivi (20 anni di contributi versati, e un assegno pari ad almeno 1,5 volte il minimo). Se hanno 5 anni di contributivi versati, nel 2020 accedono comunque a una pensione di vecchiaia con 71 anni di età.
2) La pensione anticipata contributiva è invece riservata a coloro che hanno 20 anni di contributi e un assegno pari ad almeno 2,8 volte l'importo dell'assegno sociale (che per il 2020 è fissato a 459,83 euro): il requisito anagrafico 2020 è pari a 64 anni.-
3) Anche i lavoratori, al raggiungimento di 60 anni e 7 mesi di età, e le lavoratrici, al raggiungimento di 55 anni e 7 mesi di età, con invalidità civile dall'80% potranno anticipare di 5 anni il momento della pensione. Sono esclusi i dipendenti del pubblico impiego.-
- I lavoratori con contribuzione versata a partire dal 1° gennaio 1996 i quali hanno tutto l'assegno determinato con il sistema di calcolo contributivo;
- I lavoratori in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 i quali hanno l'applicazione del sistema contributivo limitata alle sole anzianità maturate successivamente al 1° gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995) oppure al 1° gennaio 1996;
- Le donne che esercitano l'opzione donna di cui all'articolo 1, comma 8, legge 23 agosto 2004, n. 243 e, in generale, i lavoratori che optano per la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo secondo le regole attualmente vigenti o la cui pensione in forza di istituti di cumulo di periodi assicurativi è calcolata col contributivo.
I coefficienti di trasformazione variano in base all'età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale, a partire dall'età di 57 anni fino ai 71 anni. Maggiore è l'età del lavoratore, più elevati risulteranno anche i coefficienti di trasformazione.
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di età inferiore a 57 anni (assegno di invalidità, pensione ai superstiti) deve essere applicato il coefficiente di trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto i 57 anni.
Coefficienti di trasformazione:
Anno 2021
Età anni 57 4,186%
Età anni 58 4,289%
Età anni 59 4,399%
Età anni 60 4,515%
Età anni 61 4,639%
Età anni 62 4,770%
Età anni 63 4,910%
Età anni 64 5,060%
Età anni 65 5,220%
Età anni 66 5,391%
Età anni 67 5,575%
Età anni 68 5,772%
Età anni 69 5,985%
Età anni 70 6,215%
Età anni
71 6,466%
Coefficienti di trasformazione:
Anno 2019-20
Età anni 57 4,200%
Età anni 58 4,304%
Età anni 59 4,414%
Età anni 60 4,532%
Età anni 61 4,657%
Età anni 62 4,790%
Età anni 63 4,932%
Età anni 64 5,083%
Età anni 65 5,245%
Età anni 66 5,419%
Età anni 67 5,604%
Età anni 68 5,804%
Età anni 69 6,021%
Età anni 70 6,257%
Età anni
71 6,513%
Coefficienti di trasformazione:
Anno 2016-18Età anni 57 4,246%
Età anni 58 4,354%
Età anni 59 4,447%
Età anni 60 4,589%
Età anni 61 4,719%
Età anni 62 4,856%
Età anni 63 5,002%
Età anni 64 5,159%
Età anni 65 5,326%
Età anni 66 5,506%
Età anni 67 5,700%
Età anni 68 5,910%
Età anni 69 6,135%
Età anni 70 6,378%
Il calcolo della prestazione:
Il calcolo della pensione con il sistema contributivo tiene conto esclusivamente dei contributi versati. Per effettuare il calcolo bisogna: 1) individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi conseguiti dai lavoratori autonomi o parasubordinati; 2) calcolare i contributi di ogni anno sulla base dell'aliquota di computo (33% per i dipendenti; 23-24% per gli autonomi; vigente anno per anno per gli iscritti alla gestione separata); 3) determinare il montante individuale che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno opportunamente rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione derivante dalla variazione media quinquennale del PIL (prodotto interno lordo) determinata dall'Istat; 4) moltiplicare il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione, che varia in funzione dell'età del lavoratore, al momento della pensione (dal 2016 oscillano da un minimo di 4,246% a 57 anni a 6,378% a 70 anni).Requisiti necessari:
Pensione contributiva, applicabile sia ai trattamenti di vecchiaia sia alle pensioni anticipate.1) La pensione di vecchiaia contributiva riguarda lavoratori che quando raggiungono l’età pensionabile (anno 220 = 66 anni e 11 mesi per lavoratori dipendenti del privato) non hanno perfezionato i requisiti contributivi (20 anni di contributi versati, e un assegno pari ad almeno 1,5 volte il minimo). Se hanno 5 anni di contributivi versati, nel 2020 accedono comunque a una pensione di vecchiaia con 71 anni di età.
2) La pensione anticipata contributiva è invece riservata a coloro che hanno 20 anni di contributi e un assegno pari ad almeno 2,8 volte l'importo dell'assegno sociale (che per il 2020 è fissato a 459,83 euro): il requisito anagrafico 2020 è pari a 64 anni.-
3) Anche i lavoratori, al raggiungimento di 60 anni e 7 mesi di età, e le lavoratrici, al raggiungimento di 55 anni e 7 mesi di età, con invalidità civile dall'80% potranno anticipare di 5 anni il momento della pensione. Sono esclusi i dipendenti del pubblico impiego.-
Se vuoi avere informazioni più dettagliate e personalizzate puoi rivolgerti alla sede CGIL più vicina; troverai indirizzi e numeri di telefono sul sito www.cgil.it
Dott. Censori buongiorno!
RispondiEliminaSono a chiederLe le seguenti informazioni, ho 62 anni, 35 anni di contributi compreso l'anno del servizio militare. Ho "vissuto", mio malgrado, 6 anni in pensione di inabilità. La mia domanda è: posso fare richiesta di pensione per la quota 100, considerando che, gli anni "vissuti" in pensione di inabilità sono riconosciuti a tutti gli effetti contributi figurativi come dalla legge 222/1984, art. 4, comma 4? Grazie per l'attenzione e in attesa di una Sua gradita risposta, porgo cordiali saluti. Roberto
Ciao Roberto!
EliminaL'importo della pensione di inabilità è già maggiorato rispetto ai contributi versati all'INPS, perché presuppone che non si possa più svolgere alcuna attività lavorativa, quindi la normativa non prevede altro.-
Dott. Censori buongiorno! La ringrazio per la risposta. Ma se un lavoratore diventa inabile al lavoro per tot anni e dopo riacquista le capacità lavorative, gli anni che ha vissuto in pensione di inabilità sono conteggiati come figurativi da quello che mi risulta e volevo da Lei un parere. Quello che io ho letto è il seguente: Il comma 4 dell'art. 4 della legge 12 giugno 1984, n. 222 recita:
RispondiElimina''Al pensionato di inabilita' che, in seguito a recupero delle capacita' lavorative, viene a cessare dal diritto alla predetta pensione, e' attribuito il riconoscimento della contribuzione figurativa per tutto il periodo durante il quale ha usufruito della pensione stessa''. È ancora vigente questa legge? Mi pare di si..Lei mi può dare conferma? Grazie e cordiali saluti. Roberto
Ciao Roberto!
EliminaSI!
La legge è ancora vigente!
Confermo!!!
Buongiorno Dott. Censori! La ringrazio per la Sua cortese risposta. Cordialmente, Roberto.
EliminaHo 1004 settimane per la misura 68 anni quando vado in pensione importo previsto
RispondiEliminaPer il diritto alla pensione di vecchiaia sono necessari almeno 20 anni di contributi versati all'INPS.-
EliminaNe bastano 15 solo se sono stati versati tutti entro il 31/12/1992.-
gent.mo Dott, Censori, vorrei chiederLe informazioni riguardo la trasformazione dell'assegno di invalidità IO in pensione di vecchiaia. Ho 71 anni e sono titolare di pensione IO dal 1978. Ho 29 anni di contributi effettivi e ho smesso di lavorare pochi giorni fa. Durante la vita lavorativa ogni 5 anni ho chiesto la rivalutazione della mia pensione di invalidità in base ai contributi versati (ho chiesto anche quella dei 2 anni "UNA VOLTA NELLA VITA"). Ora che ho smesso di lavorare vorrei andare in pensione di vecchiaia e vorrei sapere se l'inps dovrà rifare i calcoli in base all'opzione del conteggio con il calcolo contributivo al quale ho diritto ( 2 anni fa chiesi all'inps la certificazione al diritto all'opzione del calcolo cotributivo e mi risposero "SI DIRITTO". Dal novembre 2017 a seguito di aggravamento sono stato riconosciuto invalido grave con legge 104 art. 3 comma 3. Spero di essere riuscito a spiegarmi. Ringrazio per la risposta e saluto cordialmente.
RispondiEliminaGiovanni
Ciao Giovanni!
EliminaL'opzione al calcolo contributivo è possibile ma di solito a livello economico è penalizzante per il lavoratore, ti consiglio quindi di rivolgerti a un patronato per una simulazione di calcolo, prima di prendere inziative.-
Buon giorno Dott. Censori
RispondiEliminaMi sono già rivolto ad un patronato e con la simulazione avrei un vantaggio. Il problema è che il patronato, per chiarimenti su come fare la domanda di vecchiaia, si è rivolto ad un funzionario INPS il quale ha comunicato che non ho diritto al ricalcolo e che la cifra rimarrà quella dell'assegno IO attualmente di € 703, mentre la simulazione con il calcolo contributivo sarebbe di € 1000 circa. Grazie per la sua attenzione...cordiali saluti
Giovanni
Ciao Giovanni!
EliminaLe questioni non si risolvono per telefono, quindi il patronato deve presentare comunque la domanda, e sarà l'INPS a motivare un'eventuale risposta negativa sulla quale eventualmente ragionare.-
Se il tuo patronato si rifiuta di presentare la domanda ti consiglio di rivolgerti a un altro patronato.-
Buonasera Dott- Censori,Vorrei avere un informazione sul riscatto di laurea .Mi sto laureando e con partita iva inizio a lavorare .Vorrei sapere se posso riscattare i 5 anni e se mi conviene ,se si quanto dovrei spendere e quali benefici .SALUTI
RispondiEliminaNel tuo caso il riscatto prevede un onere fisso di 5.240 euro per ogni anno di laurea.-
EliminaL’onere è deducibile fiscalmente per il calcolo delle imposte anche se la norma non lo afferma esplicitamente e può anche essere rateizzato in 120 rate mensili.-
buonasera, come da Suo consiglio mi sono rivolto ad altro patronato, ma non ha voluto fare la domanda perché in base alla legge 638 del 1983, le pensione ante 1983 non sono trasformabili. A questo punto vorrei fare io stesso la domanda on line ma non so come fare...Potrebbe spiegarmi come fare? grazie
RispondiEliminacordiali saluti
Giovanni
Ciao Giovanni!
EliminaSito INPS:
Ricostituzione di Pensione:
La ricostituzione della pensione consente la rideterminazione dell’importo di pensione, entro termini stabiliti da specifiche disposizioni di legge, per effetto di riconoscimento di contribuzione (figurativa, obbligatoria, da riscatto) versata o maturata in data anteriore a quella di decorrenza della pensione medesima.
In fase di ricostituzione, sia d’ufficio che a domanda, la pensione sarà ricalcolata in base alle norme vigenti al momento della decorrenza originaria e subirà una variazione in aumento o in diminuzione.-
Buonasera Dott- Censori Vorrei sapere quante casse prevdenziali ci sono sto cercando lavoro e non so se aprire come partita iva oppure come dipendente previdenzialmente è la stessa cosa scusi della mia ignoranza in materia .SALUTI
RispondiEliminaNon c'è problema!
EliminaSia con il lavoro dipendente che con partita IVA si versano comunque contributi all'INPS, tutti utili a livello pensionistico.-
Buonasera Dott-Censori MI sto laureando e devo aprire una partita IVA però non conosco le spese fisse .Mi può dare un consglio SALUTI
RispondiEliminaPurtroppo non posso esserti d'aiuto perché non sono a conoscenza della normativa inerente le attività autonome, ti consiglio quindi di rivolgerti o a un commercialista o a un'associazione di categoria.-
EliminaGent.mo Dott. Censori
RispondiEliminaSono titolare di pensione cat. IO dal 1979. Nel mese di aprile 2017 ho richiesto la certificazione per il diritto all’opzione del calcolo contributivo ed è stata accolta (diritto si) e sono in possesso della loro comunicazione cartacea. Nel mese di ottobre dello stesso anno mi è stata riconosciuta l’indennità di accompagnamento di invalido civile e la legge 104 in situazione di gravità art. 3 c. 3. Ho fatto domanda di trasformazione della pensione IO in vecchiaia:
Prodotto: PENSIONE DI VECCHIAIA A SEGUITO DI TRASFORMAZIONE A.O.I.
Tipologia: NESSUNA
Gestione: LAVORATORI DIPENDENTI Fondo: FPLD
Data Presentazione: 10/06/2019 Convenzioni Internazionali: NO
Note: SI CHIEDE LA PENSIONE CON IL CALCOLO ESCLUSIVAMETE DEL SISTEMA CONTRIBUTIVO.
Fonte Dati: Sede INPS
La domanda è stata respinta con la motivazione seguente” La tipologia di domanda e' sbagliata, in quanto e' titolare di pensione di invalidita'” e mi hanno detto di rifarla in questo modo:
Prodotto: PENSIONE DI VECCHIAIA A SEGUITO DI TRASFORMAZIONE PENSIONE DI INVALIDITÀ
Tipologia: SOLO PENSIONE DI INABILITÀ
Gestione: LAVORATORI DIPENDENTI Fondo: FPLD
Data Presentazione: 11/09/2019 Convenzioni Internazionali: NO
Note: NESSUNA
Fonte Dati: Sede INPS
In questo modo la domanda è stata accolta ma con calcolo retributivo con un aumento irrisorio: da € 713 a € 770, mentre con il calcolo contributivo la pensione sarebbe stata di € 900 circa. Non capisco perché, nella domanda, nel rigo TIPOLOGIA,mi hanno fatto scrivere "SOLO PENSIONE DI INABILITA' " che secondo me è diversa dalla cat IO, della quale sono titolare. Controllando nel mio fascicolo previdenziale ho visto che il certificato del diritto al calcolo contributivo è stato revocato.
Le chiedo se l’inps ha agito correttamente o se esiste la possibilità di un ricorso per ricalcolare la pensione con il metodo interamente contributivo.
Vorrei inoltre chiederLe la differenza tra le due categorie IO e AOI. La ringrazio e La saluto cordialmente
La normativa ha previsto la possibilità di optare per la liquidazione della pensione contributiva, utilizzando anche le contribuzioni versate entro il 31 dicembre 1995, a condizione che: a) un’anzianità maturata al 31 dicembre 1995 inferiore a 18 anni; b) un minimo complessivo di 15 anni di contributi; c) almeno 5 dei 15 anni di contributi già versati con il sistema contributivo (ossia a partire dall’1 gennaio 1996 in poi).-
EliminaTi consiglio comunque di rivolgerti a un patronato per verificare l'opportunità o meno di un ricorso, che significa in pratica fare causa all'INPS.-
buongiorno. sono nata il 26 marzo 1956. ho in romania 25 anni di contributi e in italia 9 anni di contributi. quando posso andare in pensione in italia.grazie.
RispondiEliminaCiao Dina!
EliminaIn base alla normativa attuale potrai andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni + 3 mesi d'età anagrafica.-
Buonasera, posso sapere la differenza tra pensione cat. IO e pensione cat. AOI?..grazie
RispondiEliminaGiovanni
Ciao Giovanni!
EliminaEntrambe le sigle vengono comunemente utilizzate per l'assegno ordinario di invalidità.-
Gent.mo Dott. Censori
RispondiEliminaSono Alfonso
Mia moglie nata nel 1956, ha lavorato dal 02/1991 fino 05/1994 poi si è fermata, iniziando a lavorare dal 01/1998 fino al 12/2010. Adesso ed in futuro non lavorerà. La mia domanda è questa: avendo totalmente 15 anni di contributi può avere una pensione,optando per il sistema contributivo all'età di 71 anni?
Ciao Alfonso!
EliminaPurtroppo NO!
Se tua moglie non raggiunge i 20 anni di contributi, quelli già versati andranno perduti.-
Gentile dott. Censori, sono nata nel 1963. Nel 1977 ho frequentato un corso biennale professionale presso l'OMA di TS (mi hanno fatto il libretto del lavoro come fosse un lavoro vero, dicendo che valevano per la pensione, mentre ora mi dicono che non ne sanno niente!). A luglio del 1979 ho iniziato a lavorare a tempo pieno fino a gennaio 1984. Poi mi sono sposata, ho avuto una figlia e mi sono separata. Nel settembre 1988 ho dovuto iniziare a lavorare per mantenere mia figlia ed ho lavorato in quello studio per 10 a tempo pieno e per gli ulteriori 7 anni (fino a dicembre 2005) a tempo parziale per 5 ore giornaliere, dovendo fare la pendolare. Secondo me erano già 20 anni di contributi. A maggio 2006 ho iniziato a fare le pulizie presso uno studio dentistico due orette al giorno, quindi i contributi non camminano come dovrebbero. Le chiedo: ora che c'è il Coronavirus vorrei licenziarmi per la pericolosità del mestiere, e perchè a 57 anni sono oramai arcistanca e arcistufa di lavorare (dovendo fare anche la casalinga dal 1984!) e piena di acciacchi. Inoltre ho due nipotini di cui uno appena nato che non ho mai visto. Ora le chiedo: se mi licenzio ho qualche problema con i contributi già versati? Andrò in pensione prima o poi? Grazie per la risposta. Serena.
RispondiEliminaCiao Serena!
EliminaAnche se presenti le dimissioni per la "pericolosità del mestiere" purtroppo non avrai diritto ad alcuna indennità di disoccupazione, mentre per quanto riguarda la pensione di vecchiaia ne avrai diritto al compimento dei 68 anni d'età, però solo se avrai raggiunto almeno 20 anni di contributi, ovviamente il tutto in base alla normativa attuale.-
La ringrazio. Quindi se mi licenzio e non lavoro più fino ai 68 anni, i contributi rimangono quelli? Non è che me li cancellano? Della disoccupazione non me ne importa, l'importante è che i miei contributi passati non vengano annullati. E che se resto a casa per 10 anni, poi non mi diano nemmeno la pensione di vecchiaia!
EliminaPs: di quei due anni all'OMA valevoli per la pensione, lei non se na niente? Serena.
Ciao Serena!
EliminaI contributi versati non te li toglie nessuno, ti consiglio però appena sarà possibile di rivolgerti a un patronato per una verifica della tua situazione contributiva, perché non puoi essere certa che ci sono almeno 20 anni di contributi, ed avrai comunque una stampa nella quale risulteranno tutti i contributi versati, e sarai quindi al riparo da ogni futura sorpresa negativa.-
Sono ancora Serena: è questo il problema, circa 10 anni fa, prima di lavorare come donna delle pulizie a 4 ore settimanali, ero entrata nel sito dell'INPS e ricordo di aver visualizzato una finestra con scritto che avevo raggiungo i vent'anni di contributi. Ma lo scorso anno, rientrando nello stesso sito, ho visto i dati tutti stravolti, con i contributi vecchi spalmati sui recenti tredici anni. Non capisco cosa hanno fatto. La finestrella non l'ho più visualizzata. Ho paura che abbiano manipolato i miei contributi in qualche modo. Se potessi riscattare quei due anni di corso...
EliminaNon è semplice effettuare una verifica contributiva se non si conosce bene la materia, ti consiglio quindi appena sarà possibile di rivolgerti a un patronato per richiedere un estratto contributivo aggiornato e verificare quindi se ci sono delle anomalie.-
EliminaBuongiorno Dr Gianfranco. Potrebbe darmi un'informazione? Vorrei sapere se la pensione di invaliditá si perde arrivatti a 65 anni
RispondiEliminaDipende dal tipo di pensione!
EliminaInfatti c'è l'assegno mensile di assistenza, L'assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità, quindi se non mi dici a che tipo di pensione ti riferisci purtroppo non posso esserti d'aiuto.-
Buongiorno Avvocato,
RispondiEliminaun chiarimento cortesemente, i giorni/mesi di malattia e eventuali giorni/mesi di cassa integrazione concorrono comunque alla ottenimento della pensione oppure vengono sottratti.?
Grazie mille, buona giornata
In base alla normativa attuale anche i giorni di malattia e cassa integrazione concorrono al raggiungimento dei requisiti pensionistici, a parte eventuali pensioni agevolate, ma per il futuro nessuno può darti delle certezze.-
EliminaBuon giorno devo presentare domanda di ,con il minimo contributivo mi può dire la cifra che prendo? le chiedo questo perchè io prendo la sociale 480 euro,più prendo una rendità inail 195 euro per un totale di 675 euro per capire quale cifra mi conviene in famiglia siamo 2 io e moglie,grazie.
RispondiEliminaAvvocato ho dimendicato di dire che il mio minimi di contributi è di 20 anni,per questo le chiedevo la cifra perchè capisco che prenderei la minima cifra.GRAZIE.
EliminaPensioni integrate al minimo anno 2020:
EliminaPensioni integrate al minimo euro 515,07
Pensioni con maggiorazione sociale ultra70enni euro 651,51
Avvocato grazie di avermi risposto,praticamente con 20 anni prenderei 515,51 ,siccome io prendo con la pensione sociale prendo 480 potrei optare per la pensione integrata al minimo in questo caso prenderei 35 euro in più ma siccome io prendo dall inail una rendita di 195 euro scegliendo la pensione integrata al minino la rendità mi rimane lo stesso? insomma la legge in questi casi cosa dice,grazie di un ulteriore chiarimento.Buon giorno.
EliminaI redditi da considerare ai fini della spettanza della pensione minima sono legati principalmente ai redditi del pensionato e della coppia, con la sola eccezione:
Elimina- dei redditi esenti da Irpef (pensioni di guerra, rendite Inail, pensioni degli invalidi civili, trattamenti di famiglia eccetera);
- della pensione da integrare al minimo;
- del reddito della casa di abitazione;
- degli arretrati soggetti a tassazione separata.
Questo significa che che la rendita INAIL, ai fini del diritto all'integrazione, è ininfluente.-
Grazie avvocato,posso sapere se io avendo per chiedere la pensione al minimo solamente 19 è 8 mesi di contributi è in questo caso in teoria mi mancherebbero 4 mesi ai 20 richiesti dall inps ma mi è stato detto che gli 8 mesi l inps li calcola per un hanno,mi confermi lei il tutto perchè non so se i 4 mesi mancanti li posso ottenere in questa maniera holi devo pagare io privatamente come qualquna mi ha anche detto per favore sonon confuso,grazie avvocato .
EliminaVia internet puoi cercare delle informazioni di carattere generale e non una consulenza legata alla tua specifica situazione contributiva, ti consiglio quindi di rivolgerti a un patronato per farti tutelare ed assistere per il meglio.-
EliminaGentile sig. Censori, non so se mi può rispondere a questa domanda, ma ho bisogno di certezze: una moglie a carico del marito, comproprietaria della casa principale, senza alcun reddito da lavoro dipendente, riceve una piccola eredità, è considerata ancora a carico? Grazie mille, Morena.
RispondiEliminaCiao Morena!
EliminaLa normativa prevede che si può essere a carico del coniuge se il reddito annuale è inferiore a 2.840,51 euro, quindi la prima casa di residenza vale come reddito solo per l'importo della rendita catastale rivalutata del 5%, mentre per quanto riguarda l'eredità, se si tratta di un immobile vale lo stesso discorso, se invece si tratta di denaro è ininfluente.-
Grazie per la risposta, buon weekend!
Eliminasalve Dott. Censori vorrei sapere se le trattenute in busta paga per quanto riguarda le ore straordinarie sono utili al calcolo della pensione? grazie distinti saluti
RispondiEliminaSI!
EliminaAnche sulle ore di straordinario si versano i contributi all'INPS, quindi sono utili ai fini del calcolo della pensione.-
Salve Dott. Censori, mio padre ha 71 anni e 7 mesi. Ha 2 anni di contributi (parasubordinati)dopo il 1996 e potrebbe raggiungere 5 anni facendosi intestare una licenza tabacchi che al momento e´intestata a mia madre. Qualora raggiungesse i 5 anni di contributi, avrebbe diritto ad una pensione?
RispondiEliminaGrazie in anticipo
Con 5 anni di contributi versati si ha diritto alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni d'età, ma la pensione viene calcolata con il sistema contributivo, rapportata cioè solo ai contributi versati, quindi non so se il gioco vale la candela.-
EliminaBuonasera Dott-Censori. Rimanendo sul carattere generale attualmente sto lavorando in francia ,questo periodo come verrà conteggiato con i contributi versati in italia .Cordiali Saluti
RispondiEliminaIn base alla normativa attuale, a suo tempo avrai diritto a due pensioni, una erogata dall'INPS per i contributi versati in Italia e una seconda erogata dall'Ente previdenziale francese per i contributi versati in Francia.-
EliminaBuonasera Dott-Gianfranco Censori .Ho 75 anni.Sono vedova da 30 anni e percepivo la reversibilità , con integrazione al minimo sui 500 euro.Con 15 anni del mio lavoro a l'età della mia pensione di vecchiaia percepisco 780 euro.Conoscendo la sua alta professionalità gradirei delle dritte .Sto valutando di sposarmi e capire la mia nuova pensione e con la pensione del futuro marito come si comporta l'inps.Rimanendo in questa realtà chiedo dei riferimenti basilari e consigli a chi mi potrei rivolgere per avere calcoli precisi.Cordiali Saluti
RispondiEliminaSe ti risposi perdi la quota inerente la pensione di reversibilità, e se muore prima di te anche il secondo marito avrai diritto alla pensione di reversibilità dello stesso.-
EliminaPer una simulazione di calcolo ti consiglio di rivolgerti alla sede più vicina dell'INCA-CGIL.-
Grazie Come va L'integrazione al minimo se il mio nuovo marito supera una certa cifra considerando che la mia pensione è sui 280 euro . cordiali Saluti
RispondiEliminaPer verificare se si ha diritto all’integrazione al minimo bisogna considerare il proprio reddito personale, e per le pensioni con decorrenza successiva al 1994 bisogna considerare anche i redditi del coniuge. Se si ha un reddito personale annuo inferiore a 6.695,91 euro e di coppia inferiore a 20.087,73 euro l’integrazione spetta sempre. Non spetta se il proprio reddito personale supera i 13.391,82 euro o se quello di coppia eccede i 26.784,64 euro all’anno. Se si hanno redditi intermedi tra il limite basso e il limite alto, l’integrazione spetta in misura parziale.
EliminaGrazie.La pensione di reversibilità con integrazione al minimo ottenuta nel 1993 importo sui 500 euro .La pensione con i miei 15 anni inps nel2012 importo sui 780 euro .Questo reddito più quello del mio futuro marito di 21.700 euro .Quanto dovrebbe essere la nuova pensione se ho ben capito di 289 euro .Cordiali saluti
RispondiEliminaTi consiglio di rivolgerti a un patronato per una simulazione di calcolo in base al tuo reddito lordo complessivo.-
EliminaBuongiorno, mia mamma nata 1l 03/02/1950, ha lavorato dal o1/10/1970 al 11/12/197, poi ha ripreso a
RispondiEliminalavorare dal 2000 fino 2010 poi si è fermata per un totale di 17 anni. Può chiedere la pensione per glia anni lavorati dal 2000. Grazie per la risposta.
Purtroppo NO!
EliminaSe non si è arrivati almeno a 20 anni di contributi non si ha diritto alla pensione di vecchiaia.-
Gentile dottore, ho pochi anni di contributi e ho compiuto 63 anni a febbraio scorso. Ho iniziato a lavorare nel 1999. Nello specifico ho 174 settimane nel Fondo Pensioni lavoratori dipendenti, 48 settimane nella gestione separata, 4 mesi nella gestione pubblica e a partire dal 25 aprile 2023 lavorerò con art. 110 con un incarico a contratto nel comune per tre anni. A 67 anni non potrò più lavorare nel pubblico. Le chiedo come posso continuare a lavorare fino a 71 anni nella pubblica amministrazione? Posso continuare anche a 67 anni a lavorare con un incarico? Grazie Alessandra
RispondiEliminaScusi ancora dottore,sono ancora Alessandra, posso accreditarmi la maternità di due figli e pagare contributi volontari per aumentare la contribuzione e avere uno straccio di pensione a 71 anni. Grazie
RispondiEliminaCiao Alessandra!
EliminaNessuno può dirti al momento se potrai lavorare dopo i 67 anni d'età perché nei prossimi anni la normativa potrebbe cambiare.-
Puoi farti accreditare la maternità dei 2 figli mentre il versamento dei contributi volontari è possibile solo per il futuro se non si lavora e non per recuperare periodi del passato.-
Buonasera Dott. Censori, sono un dipendente pubblico da Febbraio 2018; dal 2015 a Gennaio 2018 ho lavorato nel privato parte time ed ho anche 1 contributo versato nella gestione separata come lavoro accessorio (voucher). Sento parlare di ricongiunzione dei contributi per unificare i contributi tutti sotto la gestione pubblica essendo dipendente pubblico. Nel mio caso conviene fare richiesta per la ricongiunzione? Grazie
RispondiEliminaLa ricongiunzione dei contributi è possibile ma ma a titolo oneroso e nel tuo caso mi sembra prematuro porsi il problema, perché almeno teoricamente in futuro potresti anche ritornare al privato e dovresti quindi rifare il percorso inverso.-
EliminaDi solito si richiede quando si è vicini alla pensione e magari in futuro potrebbe anche diventare a titolo gratuito, ma ovviamente sta a te la decisione.-
Salve, ho 60 anni con 18 di contributi versati, alcuni figurativi avendo fatto un periodo lo stagionale , volevo chiederle un consiglio per non perderli, magari c è la possibilità di versare volontariamente per arrivare alla soglia minima. Grazie
RispondiEliminaAlberto
Ciao Alberto!
EliminaSI!
Puoi richiedere all'INPS l'autorizzazione per il versamento di contributi volontari per raggiungere i 20 anni necessari per la pensione di vecchiaia.-
Salve Dott. Censori,
RispondiEliminaL'anno scorso ho fatto fare al patronato ricostituzione della pensione di reversibilità per fruire del prodotto "Trattamento famiglia" ANF per soggetto disabile, facendo anche inviare certificato medico SS3, ed ho ottenuto il beneficio. Adesso mi sono appena accorto che i dati inviati dal patronato erano carenti di una mia pensione di provenienza estera che percepisco dal 1980 (avevano dimenticato di indicarli in 8A!), perciò mi è stata appena erogata erroneamente la 14^ sulla reversibilità (mai ricevuta prima!).
Vorrei risolvere con un'altra ricostituzione della pensione affinchè l'INPS riprenda l'importo della 14^; quale tipo di "Prodotto" scegliere per il mio caso? "Reddituale" è quello giusto oppure ne devo farne una identica "Trattamento famiglia" come quella dell'anno scorso ma coi dati reddituali completi e corretti?
Poi vorrei sapere se, in questa nuova ricostituzione, devo comunque indicare il numero di certificato SS3 o non c'è bisogno.
Grazie.
Ne devi devi fare una identica a quella dello scorso anno, ma con i dati reddituali corretti, e nella nuova ricostituzione dovrai indicare il numero di certificato SS3 per agevolare la verifica da parte dell'INPS.-
EliminaHo appena provato però, nella sezione "documenti", quando inserisco il codice di 11 numeri del certificato medico ss3 (202......09) dà questo messaggio di errore: "Numero di certificato non valido per il soggetto [CF]", eppure è quello indicato sul cartaceo che mi ha dato il patronato quando il medico lo ha inviato all'INPS a dicembre 2023, inoltre, come già detto, la ricostituzione per trattamento famiglia sulla base di questo ss3 era già andata a buon fine l'anno scorso!
EliminaCome mai questo errore? Eventualmente può andar bene scansionare il cartaceo ss3 e caricarlo in pdf come documento in "Testo libero"?
Devi riportare il numero che ti ha dato il patronato, e comunque non capisco perché non ti rivolgi ancora allo stesso patronato visto che è già in possesso di tutti i tuoi dati.-
Eliminail motivo è presto detto: sono stati degli incompetenti! ribadisco che l'anno scorso gli avevo dato tutti i dati del reddito estero, cioè dovevano solo fare copia-incolla, e neppure di quello sono stati capaci, tanto che il sistema inps ha creduto che percepissi solo reversibilità ed ha erogato indebitamente 14^. roba da pazzi, con quel patronato ho chiuso!
RispondiEliminacomunque ho appena letto su internet che il certificato ss3 ha validità di soli 90gg, perciò il sistema non se lo piglia più.
scusi, ma se invece di rifare ricostituzione per quell'identico trattamento famiglia dell'anno scorso, del cui beneficio ribadisco di starne fruendo (50eur in più al mese), faccio ricostituzione per "PRODOTTO: Reddituale", non è la stessa cosa? cioè a me interessa adesso solo che l'inps recepisca il corretto importo dei redditi esteri dal 2021 al 2023 che quel patronato ha distrattamente non dichiarato con la precedente ricostituzione.
Puoi eventualmente rivolgerti a un altro patronato perché da solo credo che complichi la tua situazione non ne vieni fuori.-
Eliminaquesto è il terzo che giro in 2 anni: uno mi ha sbagliato la dichiarazione dei redditi, l'altro non sapeva neppure della possibilità di questo anf per soggetto disabile!
RispondiEliminaa me sembra facile compilare questa ricostituzione dal sito inps, solo che non so se, per risolvere questa mia particolare problematica, basti farne una di prodotto "reddituale" oppure sia per forza necessario rifarne una identica di prodotto "trattamento famiglia", come quella sbagliata del patronato, caso in cui però dovrei uscire nuovamente soldi per far inviare al medico un nuovo ss3 perchè quello vecchio è scaduto.
in definitiva, secondo lei se faccio questa nuova ricostituzione per prodotto "reddituale", coprendo gli anni sbagliati dal patronato fino al 2024 e solo per indicare i redditi esteri (non per trattamento famiglia), avrò conseguenze negative?
Non condivido le tue scelte perché se un patronato commette degli errori bisogna ritornare dallo stesso per farli rettificare in quanto rivolgendosi ad un altro spesso si sommano gli errori del primo a quelli del secondo e l'INPS in questi casi ci va a nozze e ha un motivo valido per ritardare il più possibile le prestazioni.-
EliminaQuesto vuol dire che se agli errori dei 3 patronati vuoi aggiungerei anche i tuoi personali fa come ti pare ma tienimi fuori.-
Ho inviato un'email all'INPS dall'area riservata, spiegando l'errore del patronato per quella ricostituzione per trattamento famiglia e fornendo gli importi corretti degli ultimi redditi esteri del 2022 e 2023, oltre a far loro presente che avevo già inviato i RED per 2020, 2021 e 2022 e mi hanno risposto: "in data odierna si è provveduto ad effettuare d'ufficio una ricostituzione reddituale della sua pensione, caricando i redditi da pensione estera che non erano stati indicati della domanda di ricostituzione reddituale presentata in data 14/12/2023". Adesso dunque l'INPS ha ricostituito coi dati corretti a partire dal 1.1.22.
EliminaSecondo lei conviene comunque che io ritorni subito da quel patronato a fare una nuova e corretta ricostituzione per trattamento famiglia oppure aspetto la riliquidazione di questa d'ufficio dell'INPS?
A questo punto ti conviene attendere la riliquidazione d'ufficio dell'INPS, se verrà fatta in tempi accettabili, e solo dopo ti consiglio di ritornare al patronato di cui ti fidi di più fornendogli però tutte le informazione necessarie per evitare eventuali ulteriori errori futuri.-
EliminaLa riliquidazione d'ufficio dell'INPS per il ricalcolo della pensione è stata fatta a tempo di record perchè l'ho appena ricevuta per pec (TE08), mai vista tanta celerità! C'è scritto che:
Elimina"La informo che la pensione n...... Cat. SO a lei intestata è stata ricalcolata a decorrere dal 1 gennaio 2022.
Il ricalcolo comprende la:
- rideterminazione dell'integrazione al trattamento minimo;
- rideterminazione Incremento L.197/2022."
però dalle tabelle di evince che hanno conguagliato dal 1.1.23 al 31.7.24. Si evince anche che non hanno toccato quel trattamento famiglia di 52.91eur/rata ma hanno dimezzato l'integrazione al trattamento minimo ed aumentato l'Incremento L.197/2022, ed è uscito fuori un debito di circa 900eur.
Mi chiedo:
- se il ricalcolo ha decorrenza 1.1.22 perchè i conguagli nelle tabelle partono dal 1.1.23? sul sito inps, nell'elenco indebiti, ho visto che già cen'era uno inerente tutto il 2022 e che attualmente è "In corso di recupero"; ciò vuol dire che già l'inps aveva conguagliato il 2022 e perciò non l'ha valutato in questa nuova ricostituzione?
- riguardo gli altri anni che il patronato aveva sbagliato l'anno scorso con quel trattamento famiglia ma che non sono stati ricostituiti adesso dall'INPS, cioè 2021 e 2022, che succede?
- come pagare questo indebito di 900eur? nell'ultima pagina del TE08 c'è uno schema precompilato ma non è un bollettino e sul portale dei pagamenti degli indebiti non mi fa generare il pagopa. comunque c'è una scadenza da rispettare?
Che mi consiglia di fare alla luce di questo aggiornamento?
Ti consiglio di ritornare da un patronato del quale ti fidi per farti seguire per tutto l'iter burocratico necessario, e ti ripeto che se per una pratica ti rivolgi a un patronato poi per un'altra a un 'altro patronato infine qualcosa fai da solo è chiaro che le problematiche si sovrappongono e i problemi non si risolvono.-
EliminaL'alternativa è che fai tutto da solo ma in questo caso devi consultare preventivamente l'INPS prima di prendere qualsiasi iniziativa perché nessuno in rete è in grado di darti tutte le informazioni necessarie in una situazione complessa come la tua.-